Emanuela Orlandi: come le inchieste di Mino Pecorelli e Andrea Purgatori svelano connessioni oscure tra Vaticano, stato e criminalità.
Pietro Orlandi ha recentemente omaggiato il lavoro investigativo del compianto giornalista Mino Pecorelli e di Andrea Purgatori, autore di un’inchiesta che illumina il contesto oscuro degli anni ’70 e ’80 in Italia. Questo contesto, caratterizzato da legami tra Stato, Chiesa e criminalità, continua a celare verità fondamentali sul rapimento di Emanuela Orlandi, scomparsa nel 1983.
Il coraggio di Mino Pecorelli e la sua inchiesta fondamentale
Mino Pecorelli, giornalista e direttore del settimanale OP (Osservatore Politico), si distingueva per il suo approccio coraggioso e scomodo al giornalismo. La sua uccisione nel 1979, con modalità che indicano una punizione per aver “parlato troppo”, segna un punto cruciale nella storia del giornalismo italiano. Pecorelli, etichettato da alcuni come ricattatore ma ammirato da altri per la sua indipendenza da poteri politici ed economici, ha contribuito significativamente a svelare realtà nascoste, come il traffico di armi con la Libia e l’organizzazione clandestina “Anello”.
La connessione con la Loggia Massonica P2 e il Vaticano
Pecorelli aveva infiltrato la loggia massonica P2, scoprendo una lista di membri che includeva importanti figure ecclesiastiche. Il suo lavoro ha portato alla luce l’esistenza di una “Gran loggia vaticana”, rivelando l‘appartenenza di 121 prelati e cardinali a una loggia massonica. Tra questi, figuravano nomi collegati al caso Emanuela Orlandi, come Agostino Casaroli e Ugo Poletti, evidenziando un intricato puzzle di connessioni e segreti.
Un elemento inquietante di questa vicenda è il documento consegnato da Pecorelli a Papa Giovanni Paolo I, Albino Luciani, che morì in circostanze misteriose la stessa notte. La morte del Papa, dopo soli 33 giorni di pontificato, ha dato origine a numerose speculazioni e teorie di complotto, specialmente considerando il contesto di potere e segretezza del Vaticano.
Le indagini di Pecorelli, e la successiva inchiesta di Andrea Purgatori, aprono uno squarcio su un periodo buio della storia italiana, evidenziando come la ricerca della verità possa diventare un percorso pericoloso, soprattutto quando intreccia sfere di potere come Stato, Chiesa e criminalità organizzata. Il caso Orlandi, così come la morte di Pecorelli, rimangono avvolti in un velo di mistero, con molte domande ancora senza risposta.